Di seguto, pubblichiamo tutto ciò che ci è pervenuto, anche se alcune date sono già passate. Importante è che la mostra è aperta a tutti il giorno sabato 19 marzo presso la nostra scuola
“LA PRIMA GUERRA
CLOBALE 1914/2014. LA MOSTRA CHE RACCONTA LE GUERRE” A SESTO CALENDE
Sabato 12 marzo dalle ore 15 alle ore 16 presso la Fondazione Piatti
il Comitato per la pace e la convivenza di Sesto Calende invita tutti ad un incontro pubblico per introdurre
la mostra, allestita dalla Fondazione Museo Storico del Trentino con il
lavoro dell’associazione 46° Parallelo (che pubblica ogni anno l’Atlante delle guerre e dei conflitti del
mondo) e di un gruppo di fotoreporters
di guerra indipendenti, impegnati per i diritti umani.
Le foto, esposte negli spazi della Fondazione Piatti, portano la nostra attenzione emotiva sulle
violenze, sulle vittime e sulle sofferenze e distruzioni.
I pannelli che presentano analiticamente
37 conflitti in atto nel mondo, i paesi coinvolti, le motivazioni e la
situazione attuale sono invece esposti nella sala Polivalente del vicino Istituto superiore dalla Chiesa. Li
accompagnano alcune infografiche che
propongono letture trasversali: missioni ONU, planisfero dei conflitti, donne e
profughi, land grabbing. Dopo l’incontro ci sposteremo quindi nella scuola per completare la visita.
Le due sedi della mostra sono aperte al pubblico nei seguenti orari:
sabato 12 marzo dalle h 15 alle 18
domenica 13 marzo dalle ore 10 alle 12.30 e poi dalle 15 alle 18
Invece sabato 19 marzo, dalle ore 10 alle 12.30 e poi dalle 15 alle
18, tutta la mostra sarà disponibile presso la scuola Dalla Chiesa.
Nei giorni feriali dall’8 al 17
marzo la Mostra è a disposizione delle classi dell’istituto dalla Chiesa.
Il Comitato pace e convivenza
ringrazia la Scuola, l’Associazione
Genitori, la Fondazione Piatti per aver accolto la proposta, che risponde a uno
degli obiettivi del Comitato, di offrire ai giovani e alle scuole strumenti per
la comprensione della realtà e dei conflitti che l’attraversano. Si ringraziano
per la collaborazione l’Associazione per la pace di Novara e il Laboratorio per
la pace di Galliate. L’iniziativa ha il patrocinio della Provincia di Varese.
MOSTRA ATLANTE
2013 “THE FIRST GLOBAL WAR”
con il sostegno della Provincia autonoma di
Trento,
allestita da Fondazione Museo storico del
Trentino
55 PANNELLI 100X70
uno per conflitto con carta geografica, scheda paese, motivi del conflitto, situazione
attuale
50 FOTO a cura di MEMO : cooperativa di
fotografi internazionali indipendenti impegnati per diritti umani
ATLANTE DELLE
GUERRE E DEI CONFLITTI NEL MONDO: annuario che nasce nel 2009 da
incontro fra organizzazioni e persone che si occupano di geopolitica, diritti
umani, ambiente… Ci lavorano decine di giornalisti e esperti. ONU UNCHR,
AMNESTY INTERNATIONAL, MEDICI SENZA FRONTIERE…
Pannelli
introduttivi:
INTRODUZIONE. i numeri:
37 guerre, 1 nuovo profugo ogni 4’’; dal 2011 in Siria muore 1 persona
ogni 10’’ (quasi sempre civili). Dal 1914 senza tregua è in corso una guerra
globale. La guerra non finisce, trasloca. Le motivazioni sono le stesse: controllo di territori e
risorse, allargamento politico, annientamento di nemici…
I PROFUGHI. Si
calcolano siano 45 milioni profughi e sfollati sul pianeta per disastri
ambientali e per guerre. Potrebbero diventare 250 milioni nel 2050 (ONU) Le
missioni ONU sono insufficienti e confuse….
LE VITTIME. Oggi
90% sono civili. 1914/1918: 20 milioni.
Dal 1918 al 1945: 40 milioni. Dal 1945 a oggi: 170 milioni.
IL DOPO. Dopo una
guerra non c’è mai la pace. La guerra è perpetua e moltiplica i suoi costi e le
sue divisioni.
L’AMBIENTE.
Inquinamenti, controllo del cibo, land grabbing, guerre per l’acqua.
The First Global War: 1914-2014, una
Mostra promossa dall’Ass. 46° Parallelo
Tra gli eventi e le iniziative promosse
a livello nazionale in occasione del
centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, incentrate sulla
tragedia della Grande Guerra, non è stata ancora tentata la rilettura dei
conflitti più recenti. Da qui l’idea della mostra The First Global War
1914-2014, la Prima Guerra Globale, promossa dall’Associazione 46° Parallelo.
55 fotografie di reporter europei
che hanno vinto Pulitzer o Robert Capa Gold Medal, 5 grandi infografiche,
informazioni, video di Medici senza frontiere e altri autori: è tutto questo a
raccontare che “la guerra dura da cent’anni”, o almeno così sembra al curatore
della mostra Raffaele Crocco, inventore e direttore dell’Atlante delle Guerre e
dei Conflitti del Mondo, per anni reporter in zone di guerra.
Questa mostra è nata dal bisogno
di raccontare l’oggi, per togliere enfasi e retorica a ieri. Dal 1914 al 2014, il filo di continuità è stato
impressionante. Non solo per le poche
interruzioni temporali – pochi anni davvero senza scontri armati – quanto per
il legame saldo fra le ragioni del conflitto, gli interessi dei Paesi
protagonisti e vittime, la progressione
costante nelle tecniche di combattimento. Insomma, una guerra senza fine, in
termini di tempo e spazio.
Oltre a Raffaele Crocco è stato
coinvolto Fabio Bucciarelli, fotoreporter torinese considerato fra i trenta migliori del settore
nel mondo, che ha aderito mettendo a disposizione le proprie conoscenze,
l’esperienza e i contatti. Lo staff dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti
del Mondo – cioè il grafico Daniele Bellesi, Federica Ramacci e Beatrice Taddei
Saltini della redazione – hanno messo insieme dati e informazioni.
Un lavoro di squadra durato
qualche mese, che ha portato al risultato voluto: raccontare la tragedia della
guerra per quello che è, entrando nella vita di chi la subisce, analizzandone i
risvolti geo-politici e umani, tracciandone la continuità in 100 anni di
follia.
L’obiettivo della mostra è
soprattutto parlare alle ragazze e ai ragazzi delle scuole. È lì che nascono le
idee che fanno diventare cittadini informati e liberi. È da lì che bisogna
partire per spiegare cosa davvero è la guerra.
Raffaele Crocco - curatore della mostra,
inventore e direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, per
anni reporter in zone di guerra.
"Sono i numeri a far riflettere, a raccontarci tutto.
Non ci credete? Fate male.
Dicono, ad esempio, che sono 35 le guerre che si combattono
sul Pianeta, in modo più o meno costante, quasi in ogni anno di questi ultimi
cento. Se pensate che i Paesi del Mondo sono 193, vuol dire che uno su sei –
milioni di esseri umani quindi – in questo momento combatte. Raccontano anche
che ogni 4 secondi c’è un nuovo profugo, cioè un essere umano che in una
qualche parte del Mondo fugge dalla guerra. Narrano, sempre i numeri, che dal
2011 ogni dieci secondi in Siria, ad esempio, c’è qualcuno che muore: fra il
1914 e il 1918 erano 10 al secondo a morire, con una differenza: allora erano
soldati, ora sono quasi sempre civili.
Sono i numeri a dimostrare quello che la politica, forse
anche la storia, faticano ad ammettere. Siamo nella prima guerra globale
conosciuta ed è un conflitto che dura da un secolo. Non ci sono state
praticamente interruzioni a livello planetario, non vi è stato un momento di
pace. La guerra ha solo traslocato, cambiato campi di battaglia, ma è rimasta
lì, ancorata alle medesime ragioni, trovando vita negli stessi motivi, animata
dagli stessi protagonisti, che inseguivano sempre gli stessi interessi.
Controllo dei territori e delle risorse – minerali e
alimentari - allargamento politico,
annientamento di nemici scomodi, si prosegue con quanto iniziato nel 1914, con
la voglia di alcuni – più o meno gli stessi di allora - di prevalere su altri.
Cent’anni fa ci furono una serie di prime volte. Vennero mobilitate le masse
per combattere, togliendo il monopolio ai professionisti della guerra. Le donne
diventarono protagoniste, sostituendo gli uomini nei posti di lavoro,
affiancandoli sui campi di battaglia, prima come ausiliarie e infermiere, ora
anche come combattenti. La stampa, globalizzò il conflitto e lo rese immediato,
quasi in tempo reale: non succede anche ora?
Guerra globale, quindi, in termini di tempo – un secolo
senza fine – e di spazio – è ovunque, mobile, infinita. Per questo raccontare
la guerra di oggi è come raccontare la guerra di ieri. E di domani".
L'Atlante delle guerre e dei
conflitti nel mondo
E’ un annuario, utile per capire
ogni anno quale è la situazione sul Pianeta.
E’ un luogo d’incontro fra organizzazioni e persone che si occupano di
diritti umani e civili, di geopolitica, di ambiente, di diritto internazionale,
di interventi umanitari. E’ un viaggio fra i protagonisti veri della guerra: le
vittime.
L’Atlante delle Guerre e dei
Conflitti del Mondo è tutto questo. Nato nel 2009 per raccontare le guerre
attraverso la geografia e la “presa diretta” dei testimoni, ogni anno viene pubblicato dall’Associazione
46° Parallelo, seguendo vie editoriali “differenti” dalle classiche.
L’obiettivo principale, infatti, è usare le risorse e il denaro che si raccolgono
per preparare e stampare il volume, pubblicare il sito www.atlanteguerre.it,
organizzare incontri nelle scuole – quasi settanta ogni anno – inventare eventi
e mostre.
Per far questo, nel tempo si sono
messi assieme circa 40 giornalisti o esperti, che lavorano gratuitamente e
varie organizzazioni: Onu, Unhcr, Medici Senza Frontiere, Amnesty
International, Centro di Documentazione dei Conflitti Ambientali, Asal,
Associazione Ilaria Alpi. Insomma, è un caso unico nel panorama editoriale
italiano, attorno all’Atlante si è creato un mondo: cosa volere di più per un
libro che i occupa di geografia?
sito www.atlanteguerre.it
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