La magia di una voce,un organo e
un flauto.
Quando ero bambina avevo un
sogno: suonare il pianoforte.
Una mia anziana cugina, che io chiamavo
nonna, e una carissima amica di mia madre si dilettavano a duettare
frequentemente al piano e qualche volta, dovendo suonare l'organo in
chiesa, mi portavano alle prove.
Tentarono anche di avviarmi all'uso
dello strumento, ma io ero così stonata che, dopo mesi di titaniche
fatiche...gettarono la spugna!
Mi rimase però l'amore per essi e un
viscerale rispetto per gli eletti in grado di usarli.
Così giovedì sera, oltre al piacere
di ascoltare i canti di Dante Alighieri nella straordinaria
interpretazione del Prof. Zoboli, l'effetto delle mirabolanti note
dell'organo e del flauto traverso, per me furono mistici.
L'Abbazia di San Donato, voluta nel
decimo secolo dal Vescovo di Pavia Liutardo De' Conti, irradia
sempre un'atmosfera di ascetico mistero e quella notte era come
centuplicata.
La voce del narratore e il suggestivo
susseguirsi di organo e flauto per la loro leggiadria portavano gli
animi a sentirsi più leggeri e in pace.
Qualcuno mi disse, poco tempo fa, che
ognuno, anche se non credente, ha il suo Paradiso.
Probabilmente è vero perchè giovedì
sera, per un attimo, siamo stati tutti in Paradiso.
L'abilità di Luca Magni al flauto e di
Christian Tarabbia all'organo hanno ricreato sublimi situazioni che
la voce di Paolo Zoboli ha profondamente inciso dentro di noi.
Credo sia giusto che a Loro vada la
nostra gratitudine con la speranza che siffatti eventi possano essere
riproposti contando ovviamente sulla disponibilità dell'Assessore
Silvia Fantino.
Direi che Silvia meriti un grande
grazie per aver regalato alla comunità di Sesto Calende tre serate
indimenticabili, riuscendo ad aggregare moltissime persone accomunate
dall'amore per la musica e la poesia.
Alberta
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